L'inquinamento atmosferico è dovuto ad un'alterazione della qualità dell'aria da parte di varie sostanze che si possono presentare sotto forma di gas, goccioline e particelle.
L'aria può essere inquinata sia in città che in campagna.
A grandi linee si distingue un inquinamento estivo e uno invernale.
L'inquinamento estivo consiste nella presenza di elevate concentrazioni di ozono a livello del terreno; questo gas si crea quando gli inquinanti prodotti dai motori e dalle industrie interagiscono con i raggi solari che li attraversano. I livelli di ozono aumentano quando l'aria è ferma, il sole splende e la temperatura è calda.
Questo tipo di inquinamento interessa in genere tutto il territorio e si diffonde con facilità a grande distanza. L'ozono presente a livello del terreno non va confuso con l'ozono "buono" che è posto a chilometri di altezza nell'atmosfera e che ci protegge dalle componenti dannose dei raggi solari.
L'inquinamento invernale è particolarmente rilevante negli agglomerati urbani ed è caratterizzato dall'accumulo di vari inquinanti nell'atmosfera (benzene, polveri, ossido d'azoto, monossido di carbonio). Questo accumulo è legato prevalentemente alla persistenza di condizioni di anticiclone nell'area padana con assenza di vento e scarso rimescolamento dell'aria.
In città l'inquinamento atmosferico in genere è causato dalle auto, dagli autobus e dagli impianti termici, oltre che dalle industrie e dai cantieri edili. In campagna può essere causato dalle polveri prodotte dai trattori che arano i campi, dai camion e dalle macchine che passano su strade coperte di sporco o ghiaino, dalle cave di roccia e dal fumo proveniente da incendi dei boschi o del raccolto.