Uno studio promosso dal Ministero dell'Ambiente, del Territorio e del Mare fotografa la qualità dell'aria nelle scuole elementari e medie italiane; lo stesso evidenzia, tra l'altro, che gli edifici scolastici sono piuttosto anziani (circa il 50% è stato costruito prima del 1960) e che la pulizia non è sempre adeguata.
La situazione appare ancora peggiore con riferimento alle concentrazioni di alcuni inquinanti. I valori di PM10 sono risultati sempre superiori all'interno delle scuole perché si accumulano le polveri sottili esterne, derivanti per lo più dal traffico, a quelle generate all'interno, come il gesso delle lavagne.
In molti casi gli inquinanti trovati non possono essere eliminati con facilità, o meglio, eliminare queste fonti di inquinamento significa fare scelte radicali quali il trasferimento di una scuola in un'area verde o la completa ristrutturazione dell'edificio secondo i migliori standard.
Gli effetti sulla salute dei bambini legati alla situazione descritta nello studio sono l'aumento delle malattie allergiche e dell'asma: il 27,6% degli alunni esaminati soffre infatti di rinite, il 21,9% di tosse, il 19,9% di allergie, il 10,4% di asma.
Molti sono gli accorgimenti che possono essere messi in atto per migliorare l'aria nelle scuole, proposti dal rapporto del Ministero dell'Ambiente, dall'uso di piante mangia veleni (quali la felce e il ficus benjamin) all'utilizzo di vernici fotocatalitiche, che possono agire come agenti anti-inquinanti e antibatterici; oltre a ciò è sempre preferibile pulire le scuole dopo l'uscita degli alunni evitando di usare sostanze tossiche e con odore intenso (candeggina, ammoniaca e simili).
Per ridurre l'inquinamento indoor legato alla polvere, secondo quanto indicato nella pubblicazione del Ministero dell'Ambiente, si suggerisce:
È naturalmente noto il divieto di fumo negli ambienti scolastici. Fumare una sigaretta in un ambiente chiuso provoca un aumento di concentrazione di polveri sottili e di altri inquinanti; nel caso delle scuole il divieto risponde anche a finalità di tipo educativo.
Per combattere l'inquinamento indoor legato all'aria viziata, sempre secondo il rapporto, è preferibile:
Per ridurre l'esposizione ai pollini è necessario evitare operazioni di giardinaggio durante l'orario scolastico, curare che nelle vicinanze della scuola non vi siano erbe infestanti particolarmente allergeniche come la paritaria o piante altrettanto allergeniche come le betulle. Si ricorda che anche parassiti come gli scarafaggi, pericolosi perché potenziali portatori di malattie infettive, sono responsabili di reazioni allergiche.
Lo studio presenta infine alcuni consigli per effettuare una ristrutturazione degli edifici scolastici secondo i migliori standard.
Studio promosso dal Ministero dell'Ambiente, del Territorio e del Mare che fotografa la qualità dell'aria nelle scuole elementari e medie italiane. Dallo studio emerge che nelle scuole elementari e medie mancano la carta igienica e il sapone per le mani. Le aule vengono pulite soltanto una volta al giorno, la polvere si accumula e le mense sono al primo posto della classifica dei luoghi più sporchi.
Nei bagni ci sono attrezzi e prodotti per la pulizia spesso incustoditi, mozziconi di sigaretta e odore di fumo. La situazione appare ancora peggiore con riferimento alle concentrazioni di taluni inquinanti. I valori di PM10 sono risultati sempre superiori all'interno delle scuole per l'accumulo delle polveri sottili esterne, derivanti per lo più dal traffico, a quelle generate all'interno, come il gesso delle lavagne. Dal sito Arpat Toscana
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