Vaiolo delle scimmie (Monkeypox, MPX)

Il vaiolo delle scimmie (Monkeypox, MPX) è una zoonosi virale (il virus è trasmesso all'uomo dagli animali) con sintomi simili a quelli osservati in passato nei pazienti con vaiolo, sebbene clinicamente sia meno grave.

Il vaiolo delle scimmie si trova principalmente nell'Africa centrale e occidentale, spesso in prossimità delle foreste pluviali tropicali, ed è apparso sempre più nelle aree urbane.

Nelle aree endemiche, la circolazione di MPXV è probabilmente mantenuta attraverso diversi mammiferi tra i quali i primati, con occasionali eventi di trasmissione all'uomo attraverso il morso o il contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee/mucose degli animali infetti.

La trasmissione interumana attraverso il contatto fisico stretto, compresa l'attività sessuale, è un fattore significativo nell'attuale epidemia.

MPXV, può essere trasmesso a chiunque, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere, attraverso il contatto con fluidi corporei, contatto con lesioni o oggetti condivisi.

Per la maggior parte delle persone, l'MPX è una malattia lieve-moderata e autolimitante.

La malattia spesso si manifesta con i seguenti sintomi generici iniziali:

  • febbre;
  • sonnolenza;
  • mialgia;
  • astenia;
  • cefalea;
  • linfonodi ingrossati.

Solitamente, entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi generici iniziali, dal sito dell'infezione primaria inizia un'eruzione maculopapulare che tende a diffondersi rapidamente ad altre parti del corpo, sebbene questa non sia la regola.

Nell’attuale focolaio epidemico, la distribuzione è atipica, predominano le lesioni ano-genitali, seguono tronco, braccia e gambe, viso e palmi delle mani e dei piedi. Le lesioni cutanee non seguono una distribuzione precisa e l’eruzione è asincrona, con lesioni in diversa fase di evoluzione, presenti contemporaneamente. I palmi delle mani e le piante dei piedi sono coinvolti nei casi di eruzione cutanea disseminata.

Le lesioni cutanee, da poche unità fino a centinaia, spesso si presentano dapprima come macule, poi si evolvono in papule, vescicole e pustole, talvolta con aspetto depresso, e croste, che successivamente cadono, mettendo fine al periodo di contagiosità.

Si può anche osservare enantema (eruzione) della mucosa orale ed oftalmica.

È necessario consultare sempre il proprio medico per le indicazioni riguardanti la malattia ed eventuali misure farmacologiche.

La Circolare del 2 agosto prevede che i casi sospetti o confermati debbano:

  • rimanere in isolamento in stanza dedicata, quando sono a casa;
  • utilizzare oggetti domestici dedicati (vestiti, lenzuola, asciugamani, utensili per mangiare, piatti, bicchieri), che non devono essere condivisi con altri membri della famiglia;
  • evitare il contatto con persone immunocompromesse fino alla guarigione dell'eruzione cutanea;
  • evitare contatti stretti o intimi (abbracci, baci, contatti prolungati faccia a faccia in spazi chiusi) con altre persone fino alla completa guarigione dell'eruzione cutanea;
  • provvedere ad un'accurata igiene delle mani e respiratoria (per il caso e per tutti i membri della famiglia);
  • utilizzare una mascherina chirurgica in caso di contatto con altre persone;
  • astenersi dall'attività sessuale fino alla caduta delle croste. I casi devono essere consapevoli che l'uso del preservativo da solo non può fornire una protezione completa contro l'infezione da MPXV, poiché per la sua trasmissione è necessario il contatto con le lesioni cutanee;
  • lasciare la propria abitazione solo temporaneamente (per recarsi a visite mediche e per effettuare esercizio fisico necessario per la propria stabilità mentale), a condizione che si indossi una mascherina chirurgica e che l'eruzione cutanea sia coperta (vestiti con maniche e pantaloni lunghi);
  • evitare il contatto con qualsiasi mammifero da compagnia, in particolare con i roditori e lagomorfi da compagnia (topi, ratti, criceti, gerbilli, porcellini d'India, scoiattoli, conigli, ecc.). Eventuali contatti recenti con questi animali domestici devono essere registrati e riportati alle autorità veterinarie al fine di garantire la possibilità di mettere in quarantena e testare animali con sintomi potenzialmente riferibili a MPX (febbre, mancanza di appetito, tosse, secrezioni nasali o croste, congiuntivite, eruzioni cutanee come pustole e vescicole, in particolare sulle orecchie e intorno alle labbra).

Sì. Recentemente è stato approvato un vaccino per prevenire il vaiolo delle scimmie. L’OMS attualmente non raccomanda la vaccinazione di massa.

I vaccini attualmente disponibili contro il virus del vaiolo possano garantire una certa efficacia anche nei confronti della malattia del vaiolo delle scimmie, sebbene i dati a supporto di tale ipotesi al momento siano ancora limitati. I vaccini originali contro il vaiolo non sono più disponibili al pubblico.

Ad oggi è disponibile il vaccino JYNNEOS (MVA-BN) che è un vaccino indicato per la prevenzione del vaiolo e del vaiolo delle scimmie nei soggetti a partire dai 18 anni di età, ad alto rischio di infezione.

In caso di vaccinazione primaria (soggetti non vaccinati in precedenza contro il virus del vaiolo o con MVA-BN): due dosi a distanza di almeno quattro settimane (28 giorni) l’una dall’altra.

Per la vaccinazione di richiamo: una sola dose a chiunque abbia ricevuto in passato almeno una dose di vaccino antivaiolo o di MVA-BN o che abbia concluso il ciclo vaccinale di due dosi di MVA-BN da oltre due anni.

Il vaccino può essere somministrato per via sottocutanea (dose da 0.5 mL) o per via intradermica (dose da 0.5 mL).

Immagine delle differenti vie di somministrazioni del vaccino Jynneos

Figura 1. Differenti vie di somministrazioni del vaccino Jynneos. A sinistra la via di somministrazione sottocutanea, a destra quella intradermica

 

Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa. Tenuto conto dell’attuale scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi, la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione a partire dai 18 anni di età, verrà offerta inizialmente a:

  • personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus;
  • persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano nei seguenti criteri di rischio:
    • storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali;
      e/o
    • partecipazione a eventi di sesso di gruppo;
      e/o
    • partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune;
      e/o
    • recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell'ultimo anno);
      e/o
    • abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).

Le categorie "ad alto rischio" sono definite nella Circolare del Ministero della Salute del 5 agosto 2022, e sono individuate tra:

  • personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus;
  • persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano nei seguenti criteri di rischio:
    • storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; e/o
    • partecipazione a eventi di sesso di gruppo; e/o
    • partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; e/o
    • recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell'ultimo anno); e/o
    • abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).

Se ritenete di appartenere ad una delle categorie di rischio, la vaccinazione è attualmente garantita presso:

Ultimo aggiornamento: 15/02/2024
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