Le malattie invasive batteriche (MIB), cioè meningiti, sepsi, polmoniti batteriemiche e altri quadri clinici con isolamento di batteri da siti normalmente sterili, rappresentano una importante causa di morbosità, e sono caratterizzate da una elevata frequenza di gravi complicanze. Dal punto di vista clinico, queste malattie presentano una sintomatologia scarsamente specifica per singolo agente eziologico.
I batteri che sono più frequente causa di malattie batteriche invasive sono:
Il meningococco alberga nelle alte vie respiratorie (naso e gola), spesso di portatori sani e asintomatici (2-30% della popolazione). La sua presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. Si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie con un periodo di incubazione media di 3-4 giorni (ma che può variare da 2 fino a 10 giorni). La principale causa di contagio è rappresentata dai portatori sani del batterio: solo nello 0,5% dei casi la malattia è trasmessa da persone affette dalla malattia.
I soggetti con infezione invasiva da meningococco sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici.
Tra i fattori di rischio per vanno elencati:
Il quadro clinico più frequente delle infezioni invasive da meningococco è la meningite, con sintomi sovrapponibili a quelli delle altre meningiti batteriche. Tuttavia, nel 10-20% dei casi la malattia si manifesta con decorso fulminante e può portare al decesso in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata. Infatti, il meningococco può causare la sepsi meningococcica, un quadro clinico, talvolta molto severo per la presenza del meningococco nel sangue, con febbre alta, ipotensione, petecchie, insufficienza da parte di uno o più organi fino anche ad un esito fatale.
Il trattamento della meningite batterica si basa soprattutto sulla terapia antibiotica. L’identificazione e caratterizzazione del batterio che causa la malattia è importante sia per orientare la terapia antibiotica del paziente, sia per definire se è necessaria la profilassi dei contatti.
Come è noto, a In caso di meningite da meningococco e, in misura minore, da Haemophilus influenzae b, i contatti stretti del malato hanno un maggior rischio di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Per questo è indicata la loro profilassi antibiotica.
Dagli anni Novanta è ormai comune la vaccinazione contro Haemophilus influenzae b, che in Italia rientra tra quelle previste per tutti i nuovi nati. Sono disponibili sul mercato anche i vaccini contro alcuni sierotipi di pneumococco e alcuni sierogruppi di meningococco.
Per quanto riguarda lo pneumococco, in Italia, sono disponibili il vaccino coniugato 10 valente, il vaccino coniugato 13 valente e il vaccino 23 valente polisaccaridico.
Sul fronte della lotta al meningococco, sono attualmente disponibili vaccini coniugati polisaccaridici contro i sierogruppi A, C, W e Y e il vaccino coniugato contro il sierogruppo C. Sono inoltre attualmente disponibili nuove formulazioni vaccinali proteiche per prevenire le forme invasive da meningococco di sierogruppo B.
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Elenco sediIstituto Superiore di Sanità. Malattie batteriche invasive (sepsi e meningiti)
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