Haemophilus Influenzae

L’Haemophilus Influenzae di tipo B (Hib) è un batterio responsabile di gravi polmoniti, meningiti e altre malattie invasive che colpiscono soprattutto i bambini al di sotto dei 5 anni di età

Abitualmente l’Hib provoca una malattia simile all’influenza che si risolve in pochi giorni, ma in alcuni soggetti può generare infezioni gravi, provocando anche la morte, soprattutto nei bambini.

Esistono 6 tipi di Haemophilus Influenzae (A, B, C, D, E ed F), differenziati in base alla composizione della capsula che li racchiude. Il 95% delle infezioni invasive è causato dal tipo B, che si trasmette attraverso le vie aeree a seguito di contatto ravvicinato con persone infette.

Al pari degli altri batteri Haemophilus influenzae, il tipo B può diffondersi da persona a persona attraverso:

  • tosse;
  • starnuti;
  • contatto ravvicinato o prolungato.

Il contagio dell’Hib può avvenire da persone con infezioni invasive in corso o anche da portatori sani asintomatici.

I sintomi dell’Haemophilus Influenzae tipo B dipendono dal tipo di infezione causata.

In caso di infezione del sangue, i sintomi sono:

  • febbre e brividi;
  • stanchezza eccessiva;
  • dolore alla pancia;
  • nausea;
  • diarrea;
  • ansietà;
  • fiato corto;
  • stato confusionale.

Se l’infezione provoca meningite, tra i principali sintomi troviamo:

  • febbre;
  • mal di testa;
  • collo rigido;
  • nausea;
  • fastidio agli occhi causato dalla luce;
  • stato confusionale;
  • irritabilità e riflessi alterati, nei bambini.

Solitamente si prescrive un trattamento con antibiotico per combattere l’infezione in corso, mentre per le complicanze gravi può essere necessario il ricovero in ospedale.

A seconda dei casi, possono servire:

  • trattamenti di supporto alla respirazione;
  • farmaci che regolano la pressione del sangue;
  • cura delle eventuali ferite.

Come misura di prevenzione in Italia, dal 1999, è stato introdotto il vaccino anti Hib. Uno studio condotto in 7 Regioni ha mostrato come, tra il 1998 e il 2003, le infezioni invasive di tutte le varianti di Haemophilus Influenzae si siano ridotte, passando da 84 a 24 casi verificati.

Considerando solo le infezioni di tipo B, grazie alle coperture vaccinali, i casi sono drasticamente diminuiti, passando da 63 a 5, quasi tutti riguardanti bambini in tenera età.

La vaccinazione anti Haemophilus Influenzae tipo B, secondo l’attuale calendario vaccinale, è effettuata in 3 dosi entro il primo anno di vita del bambino ed è obbligatoria per i nati dal 2001 in poi.6 Il vaccino per l’Haemophilus, inoltre, può essere indicato anche per i bambini di età superiore ai 5 anni o per gli adulti se rientrano nelle categorie più a rischio.

Vaccinazione

Il vaccino rappresenta l’unico mezzo per prevenire le infezioni “invasive” da Emofilo. Esso contiene una parte del microrganismo legata ad una proteina in modo tale da essere in grado di indurre protezione anche nel bambino di pochi mesi. Il vaccino è altamente efficace sia nell’evitare la malattia che nell’eliminare i portatori, cioè i bambini sani che, una volta infettati, permettono la circolazione del batterio e il mantenimento dei casi di malattia. Il vaccino viene somministrato con una iniezione per via intramuscolare ed è disponibile in forma singola o associato ad altri vaccini. Il numero di dosi necessarie dipende dall’età del bambino: nel primo anno di vita sono necessarie tre dosi, dopo l’anno è sufficiente una sola dose. Il vaccino è disponibile in forma singola o combinata con altri vaccini. Nei bambini il vaccino è usualmente somministrato in combinazione con altri vaccini.

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Istituto Superiore di Sanità. EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica. Tetano

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Ultimo aggiornamento: 28/02/2023
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