In previsione di una gravidanza, è necessario che le donne siano protette nei confronti di morbillo, parotite, rosolia, varicella e papillomavirus, dato l’elevato rischio di complicanze per il nascituro, in caso di infezione contratta dalla madre durante la gravidanza, specie se ciò si verifica nelle prime settimane di gestazione.
Di grande importanza è anche il richiamo della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse.
È necessario programmare le vaccinazioni a beneficio di:
Nel corso della gravidanza sono raccomandate le vaccinazioni contro difterite, tetano, pertosse (dTpa) e influenza (se la gestazione si verifica nel corso di una stagione influenzale), che devono essere ripetute ad ogni gravidanza.
Di grande rilievo è la vaccinazione dTpa da effettuare ad ogni gravidanza, anche se la donna è già stata vaccinata, è in regola con i richiami decennali o ha già contratto la pertosse.
Il periodo raccomandato per effettuare la vaccinazione dTpa è dalla 27a alla 36a settimana di gestazione (idealmente intorno alla 28a settimana), al fine di consentire alla gestante la produzione di anticorpi sufficienti e il conseguente passaggio transplacentare degli stessi, che andranno così a proteggere anche il nascituro. Il vaccino dTpa si è dimostrato sicuro sia per la donna in gravidanza sia per il feto.
È importante che la donna sia immunizzata anche nei confronti dell’influenza in quanto la malattia aumenta il rischio di ospedalizzazione, di prematurità, di basso peso del nascituro e di interruzione di gravidanza.
La vaccinazione può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza.
I vaccini contro MPR (morbillo, parotite e rosolia) e varicella, contenendo virus vivi attenuati, non possono essere somministrati in gravidanza.
È, inoltre, opportuno che le donne che intendono programmare una gravidanza siano informate della necessità di posticiparla di un mese dopo la vaccinazione. L’esposizione accidentale della donna in gravidanza alla vaccinazione o l’inizio di una gravidanza entro le quattro settimane successive alla vaccinazione non rappresentano indicazioni all’interruzione volontaria di gravidanza.
Anche la vaccinazione anti-HPV non è attualmente consigliata durante la gravidanza, poiché non sono stati effettuati studi specifici sull’impiego del vaccino in donne gravide. L’eventuale somministrazione accidentale in gravidanza non comporta comunque l’indicazione all’interruzione volontaria della stessa, mentre la vaccinazione dovrà essere sospesa e le successive dosi rimandate sino al completamento della gravidanza.